29 Settembre 2023
Il messaggio che l’AD di Eni Claudio Descalzi ha lanciato nel corso dell’Italian Energy Summit de “Il Sole 24 Ore” denota la lungimiranza di una vision che ha portato Eni a intraprendere già nel 2014, quando ancora di sostenibilità si parlava ben poco, un percorso orientato a promuovere il benessere umano e a proteggere l’ambiente per contribuire allo sviluppo globale. “Sul gas l’Italia è al sicuro perché abbiamo connessioni via tubo, molto Lng e contratti che ci danno la disponibilità delle forniture e perché la totalità del gas che portiamo in Italia proviene da nostre produzioni su cui stiamo investendo”, ha spiegato l’AD ricordando i 6 miliardi che Eni ha messo in campo “per accelerare la produzione di quel gas” che deve contribuire al sistema economico e industriale italiano.
Il quadro nel complesso è positivo ma la strada è ancora lunga perché, ha sottolineato Claudio Descalzi, “quando non si hanno risorse proprie non si è mai al sicuro”. Il sistema attuale richiede ancora una “manutenzione molto più complessa e laboriosa, anche perché ci sono tanti Paesi che ci danno il gas”: sono necessari ancora investimenti e stabilità, ha avvertito l’AD. Fare le cose mettendo insieme il breve e il lungo periodo secondo Claudio Descalzi è la direzione in cui bisogna guardare anche per riuscire a portare avanti la transizione energetica in uno scenario complesso come quello attuale. “Gli investimenti nell’energia e nell’ambiente sono a lungo termine. Non possiamo fermarci. Noi come Eni siamo ormai al 30% dei nostri investimenti complessivi e abbiamo quasi raggiunto 10 miliardi da quando abbiamo iniziato”, ha spiegato l’AD evidenziando però come, per quanto sia giusto darsi degli obiettivi, ogni Paese debba essere libero di raggiungerli “in funzione del suo mix e delle sue tecnologie energetiche, altrimenti si rischia di dover tornare indietro”.
La “sostenibilità economica” è quindi fondamentale nel processo di transizione green: “Bisogna fare qualcosa che sia sostenibile per l’ambiente ma che non impoverisca la società”. Nella sua analisi, Claudio Descalzi ha quindi evidenziato come dal punto di vista della sostenibilità l’America non stia lavorando con gli stessi obiettivi europei anche se cerca di accompagnarli. E al tempo stesso sulle rinnovabili in Europa “stiamo facendo un quarto di quello che dovremmo fare” e abbiamo dovuto aumentare i consumi di carbone perché non abbiamo il gas che hanno gli Stati Uniti. Da qui l’invito dell’AD Claudio Descalzi a essere sostenibili ma anche competitivi: “Bisogna mettere insieme tutti i punti di vista, perché non possiamo creare povertà facendo iniziative positive per l’ambiente”.