Il 2020 di Eni: l’analisi dell’AD Claudio Descalzi sui risultati del Gruppo nell’anno della pandemia

26 Febbraio 2021

Ha risposto “con prontezza allo straordinario contesto di crisi progredendo nel processo irreversibile di transizione energetica”: nell’anno della pandemia, come sottolineato dall’AD Claudio Descalzi, Eni ha dato prova “di grande forza e flessibilità” riuscendo nel quarto trimestre a tornare all’utile. Lo dicono i numeri presentati lo scorso 19 febbraio: nonostante il calo del prezzo del greggio e gli effetti della pandemia, l’utile netto adjusted nel periodo ottobre-dicembre è di 66 milioni di euro, a seguito della perdita di 153 milioni registrata nel trimestre precedente. E ancora lo scorso anno l’ebit adjusted consolidato è stato di 1,9 miliardi di euro (0,5 miliardi di euro nel quarto trimestre) in contrazione di circa 6,7 miliardi dovuta per -6,8 miliardi alla flessione dei prezzi/margini degli idrocarburi e per -1 miliardo agli effetti del Covid-19, attenuati da una migliore performance per 1,1 miliardi.
“In pochi mesi abbiamo rivisto il nostro programma di spesa e minimizzato l’impatto sulla cassa della caduta del prezzo del greggio, aumentato la nostra liquidità e difeso la nostra solidità patrimoniale”, ha sottolineato l’AD Claudio Descalzi. Non a caso la produzione d’idrocarburi nel 2020 si è attestata a 1,73 milioni di boe/giorno, in linea con la guidance ridefinita a seguito dello scoppio della pandemia. In base a questi risultati Eni ha quindi confermato la proposta di dividendo 2020 pari a 0,36 euro per azione, di cui 0,12 euro versati in sede di acconto a settembre 2020. Il dividendo a saldo di 0,24 per azione sarà messo in pagamento a partire dal 26 maggio 2021 con stacco cedola il 24 maggio 2021.
“I risultati del quarto trimestre, con un prezzo del Brent a 44 $/barile sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente, superano le aspettative del mercato a livello di utile operativo ed utile netto e confermano la generazione di cassa operativa e l’efficacia della nostra azione di risposta alla crisi”, ha spiegato in merito l’AD Claudio Descalzi che nella sua analisi si è concentrato anche sui traguardi raggiunti in materia di sostenibilità. “Mentre il settore upstream consolida fortemente la tendenza alla ripresa, nell’anno i business destinati alla generazione e vendita di prodotti decarbonizzati hanno conseguito risultati eccellenti, con l’Ebit di Eni gas e luce in aumento del 17% e le lavorazioni delle bio raffinerie del 130%, oltre a 1GW di capacità di generazione da solare ed eolico già installata o in fase di sviluppo”: a contribuire alla “forte accelerazione delle rinnovabili” anche l’ingresso in due mercati strategici “quali gli USA e l’eolico offshore del Mare del Nord, con la partecipazione al progetto Dogger Bank in UK che sarà il più grande al mondo nel suo genere”.
Dunque, come osservato infine dall’AD Claudio Descalzi, “grazie alle azioni che abbiamo messo in campo, la generazione di cassa adjusted 2020 di 6,7 miliardi di euro è stata in grado di autofinanziare i capex con un avanzo di 1,7 miliardi di euro”: l’indebitamento netto (ante IFRS 16) “rimane al livello di fine 2019 ed il leverage si attesta intorno al 30%”.