23 Febbraio 2018
Dati che confermano l’efficacia del “processo di profondo cambiamento” avviato con l’Amministratore Delegato Claudio Descalzi nel 2014 e che hanno portato Eni a “crescere e creare valore anche in condizioni di mercato molto difficili”. Non nasconde l’entusiasmo l’AD nel presentare i risultati dell’esercizio e del quarto trimestre 2017 che segnano il ritorno all’utile e una produzione ai massimi livelli di sempre. Se il 2016 era terminato con una perdita di 1,46 miliardi, il gruppo chiude il 2017 con un utile netto di 3,43 miliardi di euro. Fondamentale è stata la performance registrata nel quarto trimestre, con un utile netto di 2,10 miliardi rispetto ai 340 milioni di euro dello stesso periodo nel 2016. L’utile operativo adjusted risulta invece più che raddoppiato su base annua da 2,31 a 5,79 miliardi di euro: +55% a 1,99 miliardi nel quarto trimestre.
“Nell’Upstream abbiamo raggiunto il massimo storico della nostra produzione pur riducendo del 40% gli investimenti di sviluppo rispetto alla baseline 2014” ha affermato Claudio Descalzi riferendosi anche al record assoluto conseguito nel dicembre 2017 con una produzione equity pari a un milione e 920 mila barili di olio equivalente al giorno (boe/g) mai raggiunta nella sua storia. Nel suo commento l’AD ha inoltre ricordato i risultati esplorativi eccellenti registrati lo scorso anno e l’avvio della produzione in tempi record dei progetti più rilevanti, “con la punta di diamante di Zohr”.
Claudio Descalzi si è poi focalizzato sul Mid-Downstream: “Abbiamo riportato in una posizione di profitto strutturale G&P con un anno di anticipo, ottenuto nell’R&M il risultato operativo record degli ultimi 8 anni e conseguito nella Chimica la migliore performance operativa di sempre”. L’AD ha sottolineato come questo abbia permesso di far crescere la generazione di cassa del 50% a fronte di un aumento del Brent del 22%, di ridurre la cash neutrality a 57 $/bl e, anche grazie alle dismissioni realizzate nell’anno, di rinforzare ulteriormente la struttura patrimoniale del gruppo.
Per il futuro Claudio Descalzi parla di “prospettive di crescita eccellenti in tutti i business” che saranno perseguite con “disciplina finanziaria” e “grande attenzione alla loro sostenibilità” anche in presenza di scenari complicati: “Il che vorrà dire che, se al contrario le condizioni di mercato fossero più favorevoli, saremo in condizione di generare un enorme extra-valore per i nostri azionisti”. Da qui la proposta, avvalorata dall’AD, del pagamento di €0,80 per azione quale dividendo sul risultato 2017, di cui €0,40 già pagati come acconto.