Eni, primo trimestre 2018: l’analisi di Claudio Descalzi

2 Maggio 2018

Parla di “risultati economici e finanziari eccellenti” Claudio Descalzi nel commentare i dati relativi al primo trimestre 2018, chiuso da Eni con un utile netto adjusted in crescita del 31% (978 milioni di euro) e un utile operativo adjusted intorno ai 2,38 miliardi (+30%). Sempre rispetto al primo trimestre 2017 diminuisce del 2% l’utile netto (946 milioni) ma in generale, come ha sottolineato l’AD, la performance registrata dal gruppo “migliora in misura più che proporzionale rispetto allo scenario petrolifero”.

Più nello specifico, Claudio Descalzi ha sottolineato come a incidere significativamente siano state le “maggiori produzioni di idrocarburi, che hanno spinto il risultato operativo E&P con un incremento del 47%”. Allo stesso modo determinanti sono stati i traguardi raggiunti in materia di ottimizzazione del portafoglio assets: l’AD ha citato in merito l’ingresso strategico negli Emirati Arabi Uniti, tra le aree più produttive al mondo, e la vendita di un ulteriore 10% del campo di Zohr in Egitto.

“Anche i business Mid-Downstream hanno ottenuto risultati importanti nel trimestre, nonostante uno scenario per loro meno favorevole rispetto al 2017” ha fatto notare Claudio Descalzi spiegando che questi hanno beneficiato “delle azioni di rafforzamento e sviluppo messe in campo negli ultimi tre anni”: a segnare una performance particolarmente positiva il business GNL, con vendite a 2,7 miliardi di metri cubi (+35%), effetto anche “dell’accresciuta integrazione con le altre attività del gruppo”.

In conclusione l’AD di Eni ha confermato l’obiettivo per il 2018 di una cash neutrality a un prezzo del Brent pari a 55$ al barile, in linea con quanto previsto nel Piano 2018‐2021: in questa prospettiva i risultati di questo trimestre presentati da Claudio Descalzi fanno ben sperare.