16 Febbraio 2018
Investire nel potenziamento delle infrastrutture di supercalcolo e nello sviluppo di algoritmi è fondamentale per dare impulso al processo di trasformazione digitale di Eni. L’Amministratore Delegato Claudio Descalzi lo ha ribadito in occasione della presentazione di HPC4, uno tra i primi dieci sistemi di supercalcolo più potenti al mondo, il primo tra quelli non governativi e non istituzionali: con una potenza di picco di 22,4 Petaflop (18,6 quella dell’HPC3) e un sistema di archiviazione di 15 Petabytes è in grado di eseguire 22,4 milioni di operazioni matematiche in un secondo.
“Possiamo elaborare e stoccare enormi quantità di dati per l’imaging geofisico, la modellizzazione di sistemi petroliferi e di giacimento e altresì utilizzare algoritmi predittivi e di cognitive computing per tutte le nostre attività di business” ha spiegato Claudio Descalzi evidenziando il valore di queste tecnologie. Se da un lato rendono l’intero processo upstream più efficiente, riducendo i rischi nella fase esplorativa e portando un notevole vantaggio tecnologico, dall’altro permettono di aumentare il livello di affidabilità, integrità tecnica e continuità operativa di tutti gli impianti del gruppo Eni apportando benefici sia in termini di sicurezza che di impatto ambientale.
“Per la nostra industria è sempre più vitale poter elaborare una quantità di dati in continua crescita” ha aggiunto l’AD, sottolineando l’accuratezza dei risultati e la rapidità con cui vengono elaborati: “con HPC4 stiamo tracciando la strada dell’utilizzo di supercalcolatori di potenza exascale nel mondo dell’energia, sistemi che potrebbero rivoluzionare le modalità di gestione delle attività oil & gas”. Installato presso il Green Data Center di Ferrera Erbognone, nel pavese, che in circa 5.200 mq ospita oltre 7.000 sistemi con più di 60.000 core, il nuovo supercalcolatore coniuga affidabilità, efficienza ma anche sostenibilità. “HPC4 è stato sviluppato in modo da ottenere il massimo livello di efficienza energetica” ha concluso Claudio Descalzi, facendo notare che già lo stesso Green Data Center “utilizza tecnologie innovative per ridurre al minimo le emissioni di CO2 e i costi operativi”. Un’ulteriore dimostrazione dell’impegno concreto del gruppo nell’incentivare lo sviluppo sostenibile.