Eni: l’AD Claudio Descalzi presenta i dati del secondo trimestre e del semestre 2018

1 Agosto 2018

I risultati di bilancio del primo semestre dell’anno confermano la forza della nostra performance industriale“: illustrando i dati del secondo trimestre 2018 nella conference call con gli analisti, l’AD Claudio Descalzi ha spiegato come anche nel periodo aprile-giugno il gruppo abbia proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività, aumentata del 152% a fronte di una crescita del Brent in euro del 38% anche grazie alla performance del business E&P che ha più che triplicato il suo contributo.
Tra i risultati più considerevoli quelli relativi alla crescita operativa e al free cash flow: l’AD ha specificato come la generazione di cassa consolidata sia nettamente cresciuta grazie al prezzo Brent e alla maggiore produzione con un contributo per barile che sale a 20$, confermando la riduzione a 55 $/barile della cash neutrality per il 2018. “Ottimo è stato anche il risultato del business G&P, frutto della maggiore integrazione del business del GNL con le attività upstream e dei benefici della profonda riorganizzazione condotta negli ultimi anni” ha evidenziato Claudio Descalzi, che nel rilevare una “flessione dello scenario nella Raffinazione e nella Chimica, anticiclico rispetto al Brent” ha rimarcato come questi business riescano a mantenersi comunque positivi anche grazie alla ristrutturazione avviata nei precedenti esercizi.
L’AD di Eni si è inoltre soffermato sui progressi significativi compiuti nel trimestre, tra cui l’accordo per la nascita di Vår Energi in Norvegia e l’incasso del prezzo di vendita a Mubadala del 10% del campo di Zohr. Sul maxi-giacimento egiziano, Claudio Descalzi ha detto che entro settembre 2018 la produzione dagli attuali 1,2 miliardi di piedi cubici al giorno arriverà a 2 miliardi di piedi cubici: “Nel 2019 verrà raggiunto il massimo tramite l’avvio delle ultime 3 unità produttive“.
Infine un ulteriore motivo di soddisfazione per il gruppo: “Come risultato finale il debito netto prosegue nella sua discesa portandosi al di sotto di €10 miliardi, livello più basso registrato negli ultimi 11 anni“. Non a caso Claudio Descalzi ha inoltre dichiarato come su queste basi confermerà la proposta di un acconto dividendo di 0,42 euro per azione nel Consiglio del 13 settembre.