13 Marzo 2020
“La strategia che annunciamo oggi rappresenta per noi un passo fondamentale”: sceglie queste parole l’AD Claudio Descalzi per introdurre il doppio piano presentato dal Gruppo lo scorso 28 febbraio. La Strategy di lungo termine al 2050 e il Piano d’Azione 2020 – 2023 disegnano “l’evoluzione di Eni nei prossimi 30 anni coniugando gli obiettivi di continuo sviluppo in un mercato dell’energia in forte evoluzione con una significativa riduzione dell’impronta carbonica del portafoglio”.
Come ha specificato l’AD Claudio Descalzi, si tratta di “un connubio giudicato da molti quasi impossibile, cui diamo, per primi nell’industria, un contenuto di business facendo leva sulla qualità dei nostri asset, delle nostre tecnologie e delle nostre competenze”. Nell’intraprendere questo percorso, Eni si lascerà guidare dai principi che fino ad oggi ne hanno ispirato la crescita: “La promozione di tutti gli UN SDGs è un elemento fondante della nostra “mission”, così come il mantenimento di una solida posizione patrimoniale, che resta alla base delle nostre scelte”.
Dunque il futuro di Eni sarà sempre più all’insegna della sostenibilità: “Sarà rinforzata nel suo ruolo di attore globale nel mondo dell’energia, arricchita da business quali le rinnovabili e l’economia circolare, oggi ai primi passi ma con uno sviluppo futuro di rilievo e altamente connesso ai business esistenti”. Entrando più nel dettaglio, per la produzione oil & gas si prevede il raggiungimento del plateau nel 2025. E Claudio Descalzi ha aggiunto che sarà destinata a ridursi negli anni successivi, principalmente nella componente olio: “Ne risulterà un portafoglio ancor meglio bilanciato e integrato che farà della flessibilità e della remunerazione competitiva i suoi ulteriori punti di forza”.
Sono stati poi quantificati i target di riduzione dell’impronta carbonica: “Per primi ci siamo dati una metodologia di calcolo delle emissioni omnicomprensiva che include emissioni dirette e indirette derivanti dall’uso finale dei prodotti, indipendentemente dal fatto che siano di nostra produzione o acquistati da terzi. Di conseguenza, i target di riduzione delle nostre emissioni assolute di GHG non hanno una quantificazione direttamente comparabile con altre metodologie per l’ampiezza della rilevazione”. In sostanza dunque “la riduzione fissata è dell’80% delle emissioni nette GHG dei nostri prodotti energetici al 2050, ben oltre la soglia di riduzione del 70% indicata dalla IEA nello scenario compatibile con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.
In conclusione “abbiamo disegnato una strategia che coniuga la sostenibilità economica con quella ambientale e l’abbiamo declinata progettando azioni che abbiamo già dimostrato di saper realizzare”. L’obiettivo indicato da Claudio Descalzi è portare Eni a “essere un leader nel mercato a cui fornirà prodotti energetici fortemente decarbonizzati contribuendo attivamente al processo di transizione energetica”.