15 Giugno 2022
Che la transizione sia “un vero piano di sicurezza energetica” l’AD di Eni Claudio Descalzi lo ha spiegato in diverse occasioni di recente. E anche lo scorso 9 giugno, intervenendo a Roma nel corso dell’evento organizzato per la presentazione del rapporto IRENA World Energy Transitions Outlook (WETO 2022), ha ribadito quanto sia fondamentale nell’ottica di “diversificare i Paesi di provenienza da cui prendiamo il gas ma anche i vettori e tutte le tecnologie”.
La transizione energetica è al centro del report WETO 2022 che delinea le azioni prioritarie al 2030 per cercare di limitare l’aumento delle temperature globali entro il 2050 a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali fornendo inoltre un’analisi approfondita di due aree particolarmente rilevanti per la decarbonizzazione dei settori di uso finale: elettrificazione e bioenergia. Il rapporto indaga poi l’impatto socioeconomico del percorso verso 1,5°C e suggerisce a governi e istituzioni, firmatari dell’Accordo di Parigi del 2015, metodi e strumenti per accelerare il progresso verso l’accesso universale all’energia pulita.
Fondamentale in quest’ottica la collaborazione tra istituzioni e privato, come ricordato anche dall’AD Claudio Descalzi durante l’incontro a cui hanno partecipato anche il Ministro della Transizione Ecologica (MITE) Roberto Cingolani, il Direttore Generale IRENA Francesco La Camera ed Elizabeth Press, Director Planning and Programme Support IRENA.
“Questo Outlook della transizione energetica si presenta come un piano per ridurre la temperatura del pianeta, salvare il mondo, ridurre le emissioni ma allo stesso tempo è anche un piano di sicurezza”, ha evidenziato l’AD di Eni secondo cui “per ridurre le emissioni c’è il consenso politico, ci vogliono le tecnologie, le competenze e il pragmatismo per capire che nella storia dell’umanità le fonti energetiche sono state additive”: impossibile risolvere tutto con un’unica tecnologia.
Se dunque è ormai risaputo che la transizione energetica sia un processo necessario e urgente, come emerge anche dal rapporto WETO 2022, oggi alla luce dell’evoluzione del quadro geopolitico lo è ancora di più: accelerare, come rimarcato da Claudio Descalzi, è indispensabile per garantire sicurezza energetica nel lungo periodo, stabilità dei prezzi e resilienza delle nazioni.