6 Aprile 2018
Trasformazione e crescita sono le parole che utilizzo più frequentemente quando mi si chiede come immagino Eni nei prossimi anni. Le ho ripetute spesso anche nel mio intervento a Londra dello scorso 16 marzo per la presentazione della Strategy 2018-2021. Un Piano che parte dalla consapevolezza di essere riusciti in questi ultimi anni a portare il gruppo a diventare più forte sia operativamente che finanziariamente nonostante le condizioni di mercato particolarmente difficili. Ora, nei quattro anni che abbiamo davanti, oltre a raccoglierne i frutti, dobbiamo fare in modo che questo percorso prosegua in modo costante e senza rallentamenti: il nostro obiettivo è traghettare il gruppo verso una nuova fase di espansione industriale che si caratterizzerà anche per un’ulteriore crescita di valore, frutto della profonda integrazione di business e di un continuo focus su efficienza e disciplina finanziaria.
Quattro anni in cui siamo chiamati ad affrontare una sfida importante per la salute del pianeta, quella della sostenibilità, a cui Eni si sta preparando da tempo: le nostre risorse a basso costo, il nostro impegno su scala globale per il gas naturale e il nostro modello di business unico nelle rinnovabili rappresentano in questa prospettiva un vantaggio competitivo e distintivo nel settore. Siamo pronti a investire circa 1,2 miliardi di euro per lo sviluppo di 1 GW di nuova capacità entro il 2021 nell’ottica di assicurare, grazie alla forte integrazione dei business e nei Paesi in cui operiamo, un rendimento di circa il 10%.
Più in generale nella Strategy 2018-2021 abbiamo definito un piano di investimenti focalizzato su progetti a elevato valore e con rapidi ritorni: la spesa, inferiore a 32 miliardi di euro, resta sostanzialmente invariata rispetto al piano precedente con oltre l’80% destinata al settore upstream. Forti del record di produzione raggiunto alla fine dello scorso anno, spenderemo in esplorazione circa 3,5 miliardi di euro in oltre 25 Paesi per l’avvio di nuovi progetti, lo sviluppo di quelli già esistenti e in interventi di ottimizzazione, che porteranno nel 2018 la produzione a crescere del 4%, sulla precedente guidance.
Entro l’anno completeremo inoltre la trasformazione della bioraffineria di Gela, la seconda in Italia, configurandoci come uno dei principali produttori di green diesel in Europa. E nella chimica ci concentreremo su prodotti ad alto margine e sulla chimica verde.
Trasformazione e crescita dunque ci impongono anche un maggior impegno in ambito finanziario, in particolare in una politica di remunerazione progressiva. Poter annunciare, come ho fatto a Londra, che il dividendo dopo tre anni è finalmente tornato a salire mi riempie enormemente di soddisfazione: lo considero l’effetto più evidente dei miglioramenti finanziari e di business ottenuti in questi anni e, allo stesso tempo, un potente incentivo a credere e spingere sempre più verso un’ulteriore crescita di valore.