Eni, Claudio Descalzi sulla terza trimestrale 2019: “Grande fiducia nel futuro”

19 Novembre 2019

Sono stati risultati “di grande solidità” quelli conseguiti da Eni nel terzo trimestre 2019. Lo ha evidenziato l’Amministratore Delegato Claudio Descalzi, aggiungendo inoltre che “le operazioni di portafoglio come l’acquisto degli asset Exxon in Norvegia e del 20% della raffineria di Ruwais negli Emirati sono destinate a dare un’ulteriore spinta in termini di sviluppo e di stabilità”. Nel trimestre il Gruppo ha registrato “una crescita rilevante della produzione, pari al 6%, grazie ai contributi dall’Egitto, Kazakhstan, Ghana e la prima produzione dal Messico, ottenuta a soli undici mesi dalla decisione finale di investimento”. Risultati che, insieme a quelli derivati dalla commercializzazione gas e del marketing oil, hanno portato il Gruppo nei primi nove mesi dell’anno a “un flusso di cassa in sensibile crescita nonostante lo scenario in peggioramento, pari a 9,4 miliardi di euro, capace di finanziare non solo gli investimenti netti di periodo per 5,6 miliardi di euro ma anche il dividendo e il buy-back previsti per l’intero anno in circa 3,4 miliardi di euro”.

L’utile netto adjusted si attesta intorno ai 776 milioni di euro (-44% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso): numero su cui influisce uno scenario complesso, segnato anche dall’abbassamento dei prezzi di petrolio e gas. Ma in termini di produzione Eni chiude il terzo trimestre migliore di sempre: 1,89 milioni di boe/giorno, in aumento del 6% escludendo l’effetto prezzo e il portafoglio e nei 9 mesi a 1,85 milioni di boe/giorno (+1,8%). Come rileva Claudio Descalzi, “questo dimostra che l’efficiente portafoglio Eni vanta uno scenario di break-even ben inferiore a quello riscontrabile nel già difficile scenario odierno. In particolare nel terzo trimestre il Brent ha perso oltre 13 $/barile mentre il prezzo del gas in Europa si è ridotto di oltre il 50%, accelerando un trend in riduzione rispetto al 2018 evidente dai primi sei mesi dell’anno”.

L’AD guarda comunque “al futuro più prossimo così come a quello di transizione nel medio lungo termine con grande fiducia”. Da un lato l’acquisizione in Norvegia, che apporterà circa 100 mila barili giorno di produzione, e dall’altro il contributo stabilizzante della partecipazione nella raffineria di Ruwais che accrescerà del 35% l’attuale capacità di raffinazione del gruppo incideranno ulteriormente a fine anno sulla solidità dei risultati. E Claudio Descalzi non dimentica di citare tra i progressi conseguiti di continuo dal Gruppo quelli “nei business complementari del futuro, dalle bio-raffinerie, alle rinnovabili e ai primi impianti pilota waste to fuel”. Come spiega l’AD, “fanno leva sulla ricerca interna che sarà sempre più la nostra ‘seconda esplorazione’, volano di generazione di nuovi business”.

Per maggiori informazioni:
https://www.eni.com/docs/it_IT/eni-com/media/comunicati-stampa/2019/10/eni-terzo-trimestre-2019-claudio-descalzi-amministratore-delegato-eni-commenta-risultati.pdf