Eni, Claudio Descalzi: “Il record di produzione conferma la validità del modello”

23 Gennaio 2018

Eni chiude il 2017 segnando un record storico: lo scorso 21 dicembre il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha raggiunto il picco produttivo più alto in sessantaquattro anni di vita. Un milione e 920mila barili di olio equivalenti giornalieri (boe/g) che riconfermano l’efficacia del modello produttivo di Eni, come ha ribadito l’Amministratore Delegato in una nota stampa.

Nell’esprimere la propria soddisfazione per il traguardo conseguito, Claudio Descalzi ha evidenziato i progressi raccolti nel 2017: “La nostra ormai ben nota leadership nell’esplorazione è ora affiancata da una capacità di esecuzione dei progetti al top nell’industria petrolifera“. Il gruppo ha infatti avviato la produzione in sette campi giant, anticipando i tempi previsti e riducendo i costi, nonostante le difficoltà che l’industria petrolifera si trova ad affrontare quotidianamente. In uno scenario complesso che sembra scoraggiare ogni iniziativa di sviluppo, Eni nel 2017 ha intrapreso attività produttive nei campi di East Hub in Angola, OCTP in Ghana e Jangkrik in Indonesia, dando il via in tempi record anche a quella di Zohr: il più grande giacimento a gas del Mediterraneo è infatti entrato in produzione a meno di due anni dalla decisione finale d’investimento (FID).

Insieme i quattro asset arrivano a 160 mila boe/g di produzione in quota Eni: una cifra piuttosto indicativa dell’efficienza del modello integrato di esplorazione e sviluppo messo in atto negli ultimi anni, che consente di ridurre il time-to-market dei nuovi progetti garantendo il rispetto delle stime di investimento iniziale. Ma il raggiungimento della produzione equity record di tutti i tempi si deve soprattutto all’impegno dei professionisti che lavorano nel gruppo, come ha sottolineato anche l’AD Claudio Descalzi: “Ancora una volta raccogliamo i benefici del valore delle competenze e della coesione della nostra squadra“.