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Eni Awards 2018: l’intervento dell’AD Claudio Descalzi al Quirinale

La ricerca ha avuto, ha e avrà un ruolo fondamentale nel riuscire a coniugare la riduzione delle emissioni e far fronte all’aumento della popolazione“: ne è sicuro Claudio Descalzi, che lo scorso 22 ottobre nel suo intervento alla cerimonia di premiazione degli Eni Awards ha sottolineato come secondo le stime nei prossimi 25 anni la popolazione sia destinata a crescere ulteriormente, più di 2 miliardi di persone. Di conseguenza è previsto anche un aumento della domanda di energia del 30%: “Coniugare la riduzione della Co2 e l’aumento energetico si può fare solo con il ricorso alla ricerca scientifica e alle nuove tecnologie“.

In questo quadro l’Eni Award acquista ancora più valore: giunto alla undicesima edizione, il premio conosciuto anche come il Nobel per l’energia è ritenuto su scala globale un punto di riferimento per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente, a conferma dell’importanza che Eni attribuisce alla ricerca scientifica e all’innovazione. Come ha ricordato Claudio Descalzi, dal 2012 il gruppo ha investito 5 miliardi di euro in ricerca, rinnovabili ed efficienza e “questo ci ha permesso di trasformare la nostra società“.

Ma occorre continuamente misurarsi con il cosiddetto carbon budget, un limite alle emissioni pari a 2.900 miliardi di tonnellate da non eccedere se si vuole evitare un innalzamento della temperatura terrestre oltre i 2 gradi centigradi ed effetti ambientali irreversibili. “A oggi abbiamo già esaurito circa il 70% del budget” ha spiegato Claudio Descalzi facendo notare come in questa prospettiva il settore energetico abbia un ruolo chiave, in quanto “responsabile di circa il 60% delle emissioni globali e avendo a disposizione strumenti e tecnologie per intervenire in maniera tangibile“.

In occasione dell’evento a cui hanno preso parte anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella, la Presidente del gruppo Emma Marcegaglia e il Ministro dell’Economia Giovanni Tria, l’AD ha parlato anche dell’accumulo dei rifiuti non trattati, un tema strettamente interconnesso alle emissioni su cui si è espresso in più occasioni. “Un’errata gestione dei rifiuti ha infatti impatti rilevanti sia in termini di inquinamento atmosferico, sia in termini di gestione del territorio” ha ammonito Claudio Descalzi, aggiungendo che per affrontare questo scenario “in Eni ci stiamo spingendo oltre nel nostro percorso di decarbonizzazione, investendo nello sviluppo di tecnologie che consentano di minimizzare l’impronta carbonica delle nostre attività, massimizzare l’efficienza energetica e, in un’ottica di economia circolare, ci permettano di valorizzare i materiali di scarto in energia o prodotti nuovi e rigenerare asset a fine vita“.

Per avere maggiori informazioni: https://www.agi.it/economia/energia/eni_awards_descalzi_marcegaglia_mattarella-4517919/news/2018-10-22/

Antonino Spano

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