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Claudio Descalzi scrive al “Corriere”: Eni verso un futuro più pulito e all’insegna dell’economia circolare

Secondo l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, la sfida che si trova ad affrontare il settore nei prossimi anni è ben delineata: consiste nel “fornire energia a una popolazione mondiale in costante crescita (circa +30% al 2040), riducendo contemporaneamente le emissioni di CO2 del 45%, in modo da limitare la crescita di temperatura ben al di sotto dei 2°C nel rispetto degli accordi di Parigi”. Inizia con questo concetto fondamentale l’editoriale dell’AD di Eni, pubblicato sul Corriere della Sera del 12 giugno. La lettera al quotidiano si concentra sul tema della sostenibilità, illustrando nel dettaglio le soluzioni che la società sta già mettendo in atto per assicurare al nostro pianeta un futuro più pulito e con meno sprechi.

Descalzi ha sottolineato che nel breve termine la risposta più efficace rimane intervenire sul mix energetico: le rinnovabili non sono l’unica soluzione, in quanto presentano ancora diversi limiti, è utile invece favorire l’utilizzo di gas, fonte largamente disponibile e decisamente dal minor impatto ambientale rispetto al carbone. Eni ha ormai fissato l’ambizioso obiettivo della completa decarbonizzazione entro il 2030. “In assenza di un salto tecnologico che ci consenta di superare gli attuali limiti delle rinnovabili, oggi non possiamo prescindere dal gas, la migliore “fonte ponte” nella transizione energetica. Dobbiamo poi considerare un tema strettamente interconnesso alle emissioni, vale a dire quello dei rifiuti, di cui un’errata gestione genera conseguenze negative in termini di inquinamento atmosferico e gestione del territorio”.

Negli ultimi 5 anni la svolta di Eni in questa direzione è stata decisa: la società ha investito sull’energia verde e sull’economia circolare, puntando a destinare altri 950 milioni di euro nei prossimi quattro anni, più altri 220 milioni in ricerca e sviluppo per soluzioni industriali circolari. Eni ha già raggiunto dei primati importanti nell’ambito della sostenibilità: è la prima compagnia al mondo ad aver convertito una raffineria tradizionale in bioraffineria (Venezia e presto anche Geda), oltre ad aver sviluppato la tecnologia Waste to Fuel per produrre energia dalla frazione organica dei rifiuti. La sfida è stata colta: ora, sottolinea Claudio Descalzi, è essenziale che “tutti partecipino attivamente al cambiamento”.

Antonino Spano

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