24 Maggio 2024
L’Europa “dovrebbe essere più vicina all’Africa, dovremmo andare da loro per aiutarli a crescere, a diventare più forti, non solo per prendere energia”: Claudio Descalzi lo ha ribadito anche lo scorso 17 maggio intervenendo al B7 Summit in Confindustria. “Dovremmo creare una relazione più forte”, ha spiegato l’AD di Eni sottolineando come prima di parlare di Africa sia necessario conoscerla in quanto “non è un’unica entità: ci sono 54 diversi Paesi con diverse culture e lingue”. Inoltre “prima di chiedere uno scambio alla pari dobbiamo dare loro quello che abbiamo preso”.
Basti pensare all’emergenza climatica in atto e alla decarbonizzazione necessaria: “C’è un paradosso per l’Africa perché chiediamo a questo Paese di ridurre le emissioni, quando tutti gli altri Paesi avanzati producono il 75% delle emissioni e siamo noi che dobbiamo ridurle per primi”. Non possiamo quindi imporre il nostro modello all’Africa ma al contrario “dobbiamo aiutarla a usare le rinnovabili, a decarbonizzare”. Deve essere però un impegno vicendevole, ha precisato l’AD: “L’Africa deve fare tutto il necessario per migliorare la propria situazione. Dobbiamo creare le condizioni perché sia più forte”.
È una delle tante sfide da portare avanti in uno scenario complesso come quello attuale che impone un’accelerazione anche sul fronte della transizione energetica. E in quest’ottica “non possiamo evitare di guardare al mercato”, ha ribadito Claudio Descalzi. “Dobbiamo trovare una modalità per trovare investimenti, perché senza investitori non c’è la transizione”: in Europa su questo “ci sono sfide, questioni da affrontare”, ha aggiunto l’AD.
“Quando guardiamo agli investitori dobbiamo immaginare il futuro nonostante ci siano tanti vincoli e tante problematiche i Governi devono svolgere il loro ruolo decidendo e, soprattutto, investendo le giuste risorse”: l’industria, ha rimarcato infine l’AD Claudio Descalzi, “non teme le sfide, ma dobbiamo essere liberi d’investire”.