Claudio Descalzi: “Just Transition”, la vision di Eni

15 Settembre 2023

Eni, come anche l’AD Claudio Descalzi ha sottolineato in svariate occasioni, promuove attraverso soluzioni concrete una transizione energetica che, oltre a preservare l’ambiente, possa significativamente contribuire a garantire accesso all’energia a tutti ed essere al contempo socialmente equa: una “Just Transition” a cui il Gruppo guarda nella consapevolezza che per contribuire efficacemente a portarla avanti è fondamentale adottare un differente approccio tra Paesi a seconda delle risorse economiche. Il report di sostenibilità che Eni diffonde annualmente ne riporta i risultati raggiunti ma anche le strategie, gli obiettivi e i progetti implementati in quest’ottica in modo da poter condividere la propria visione e il proprio impegno anche con quanti lavorano per conto del Gruppo, i fornitori, le comunità e i consumatori, protagonisti attivi della transizione energetica in quanto con le loro scelte e i loro comportamenti contribuiscono concretamente a un cambio di prospettiva.

Nelle occasioni in cui l’AD Claudio Descalzi si è espresso in merito alla vision di Eni sulla “Just Transition” ha posto in evidenza come la transizione energetica, che si configura in primo luogo come una transizione tecnologica, richieda una forte capacità industriale e innovativa accompagnata da una concreta attenzione per la dimensione sociale. Eni guarda in questa direzione affinché il processo di decarbonizzazione possa offrire opportunità di conversione delle attività esistenti e di sviluppo di nuove filiere produttive a vantaggio dei Paesi in cui è presente. Inoltre, si impegna a gestire ogni potenziale impatto su lavoratori, comunità, consumatori e business partner facendo leva su un solido approccio al rispetto dei diritti umani, alla diversità, all’inclusione e all’empowerment delle donne. Il sistema energetico mondiale si trova oggi ad affrontare sfide sempre più complesse e articolate come quella di conciliare l’impegno per la sostenibilità ambientale con la necessità di garantire sicurezza e accessibilità energetica in un contesto di popolazione mondiale in crescita: sfide che non riguardano solo l’Italia e l’Europa ma hanno significativa rilevanza soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

È anche in quest’ottica che Eni intende rafforzare il proprio legame storico con i Paesi in cui opera, in particolare in Africa al cui mercato domestico nel 2022 ha destinato circa il 90% del gas prodotto, contribuendo all’accesso ad energia sicura alle comunità locali. Eni lavora inoltre per ridurre le emissioni collegate alle sue produzioni mediante investimenti in efficienza, la realizzazione di impianti fotovoltaici per alimentare i propri asset (ad esempio in Egitto e Algeria) e lo sviluppo di progetti Upstream a bassa impronta carbonica, come Baleine in Costa d’Avorio, che sarà il primo sviluppo Net Zero (Scope 1+2) nel continente. “Il legame storico con l’Africa si rafforza man mano che affrontiamo la sfida della sicurezza degli approvvigionamenti tenendo presenti i nostri obiettivi di transizione energetica: transizione e sicurezza sono proprio le due dimensioni su cui dobbiamo continuare a lavorare attraverso le nostre partnership”, ha ribadito anche recentemente l’AD Claudio Descalzi.