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Claudio Descalzi interviene all’Italian Energy Summit 2024

In occasione dell’Italian Energy Summit 2024 a cui ha partecipato anche Claudio Descalzi, “Il Sole 24 Ore” ha pubblicato lo scorso 25 settembre un intervento dell’AD di Eni. “Come emerge dall’ampiezza e profondità del Rapporto Draghi, la transizione energetica è vitale e irreversibile, è alla base dello sviluppo futuro del Continente ma deve essere condotta da una regìa che contemperi abbattimento delle emissioni, sicurezza energetica e competitività, consentendo agli attori libertà strategica per raggiungere gli obiettivi comuni”, si legge sulle pagine del quotidiano. Una vision che Claudio Descalzi ha espresso anche nel corso dell’Italian Energy Summit: intervenuto durante il panel “A che punto siamo verso la transizione energetica. Obiettivo 2050”, il manager ha ribadito la necessità di andare oltre “un approccio limitato a politiche e obiettivi con quadri normativi sviluppati in anticipo” attraverso cui si rischia di sprecare risorse pubbliche elargendo sussidi mal direzionati ma anche di bloccare Io sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale.

Claudio Descalzi parte da considerazioni legate al quadro attuale: “Per delineare la questione, occorre partire dalle tecnologie, che sono gli strumenti per decarbonizzare i nostri sistemi. Ne abbiamo diverse già a disposizione, e altrettante ne stiamo sviluppando. I diversi Paesi e i molteplici ambiti dei loro sistemi economici e industriali su cui dobbiamo intervenire per abbattere le emissioni hanno peculiarità tali in termini di budget, livello di sviluppo, composizione della domanda energetica e potenziale velocità di trasformazione industriale e tecnologica, da richiedere mix tecnologici differenti, che non soltanto implichino una modifica dell’offerta in senso low e zero carbon, ma anche la possibilità di un rapido adeguamento della domanda per poterla accogliere”. In questo contesto, lavorare sulla prioritizzazione delle tecnologie implica che vengano utilizzate “da subito quelle implementabili in tempi rapidi, che consentano costi sostenibili e siano immediatamente assimilabili dal lato della domanda”. Il mercato, prosegue l’AD di Eni, deve quindi essere lasciato libero affinché possa attrarre gli investimenti necessari per creare business in grado di creare valore in modo autonomo, nonché crescere indipendentemente dai sussidi: “Le aziende devono essere libere e messe in grado di scegliere come affrontare la transizione con i propri modelli di business e le proprie soluzioni, e di creare partenariati pubblico-privati sinergici. Il percorso di decarbonizzazione deve essere economicamente accessibile attraendo capitali privati”.

Secondo Claudio Descalzi, per la riuscita della transizione energetica quindi “dobbiamo lavorare insieme, pubblico e privato, su molteplici soluzioni di trasformazione industriale e abbattimento strutturale delle emissioni, concentrandoci su ogni singola tessera del complesso mosaico dei nostri sistemi, costruendo business profittevoli, evitando pericolose semplificazioni e approcci ideologici, tenendo costantemente allineate le evoluzioni dell’offerta e della domanda, e dando alla transizione il tempo che serve perseguendo la prioritizzazione di azioni e impieghi tecnologici in base a tempi, costi e adeguamento della domanda”. Questo, si legge anche su “Il Sole 24 Ore”, “perché il gas, la fonte tradizionale con minori emissioni, abbia il tempo per sostituire il carbone, la più emissiva e ancora molto diffusa a livello globale; perché le rinnovabili proseguano nel loro percorso di sviluppo tecnologico e di diffusione; perché i sistemi industriali completino la loro trasformazione; perché si possa diffondere l’utilizzo della CCS (la cattura e lo stoccaggio del carbonio) presso gli impianti delle industrie energivore; perché le nuove tecnologie diventino più competitive e quelle “breakthrough” possano emergere; perché il settore dei trasporti assorba laddove possibile la trazione elettrica e si diffonda l’utilizzo dei biocarburanti; perché i cittadini cambino progressivamente le proprie abitudini di consumo energetico e il cerchio si possa chiudere”.

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