Claudio Descalzi: Industrial Decarbonization Pact, il commento dell’AD di Eni

12 Novembre 2021

Un patto tra industrie energivore per centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione posti dall’Unione Europea. È stato presentato lo scorso 5 novembre a Roma nel corso di un apposito evento a cui ha preso parte anche l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi l’Industrial Decarbonization Pact, sottoscritto da diversi settori industriali di importanza strategica per il Paese (l’acciaio, la carta, il cemento, la ceramica, la chimica, le fonderie e il vetro) che giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione italiani.
È “un grande sforzo da parte di tutti, soprattutto dell’Europa”, ha ribadito l’AD di Eni in un’intervista a “Il Giornale d’Italia” rilasciata in occasione dell’evento: “La speranza è che anche altri Paesi, al di là delle parole, seguano l’Europa ad esempio sulla Carbon Tax”. E rifacendosi alle parole del Presidente del Consiglio, l’AD Claudio Descalzi ha sottolineato come per affrontare questa importantissima sfida sia fondamentale non dimenticare che “i tempi che abbiamo per il raggiungimento di una neutralità tecnologica sono molto brevi”. L’AD riconosce anche l’impegno da parte dei Governi: “Importante adesso è entrare in un’azione pragmatica che permetta una decarbonizzazione ma allo stesso tempo permetta anche all’industria di sopravvivere”. Perché se la Carbon Tax resta ferma in Europa “il gioco diventa abbastanza debole per noi”.
Il problema inoltre, come è emerso nel corso dell’evento “Industrial Decarbonization Pact – Sostenibilità, Innovazione e Competitività dell’Industria Italiana” promosso da Interconnector Energy Italia, riguarda anche l’energia che l’Europa non ha e deve comprare. “Dobbiamo fornirci di strumenti per decarbonizzare ma allo stesso tempo per assicurare la sicurezza energetica”, ha evidenziato in merito Claudio Descalzi aggiungendo che è necessario “riuscire ad averla a dei prezzi che riescano a mantenere viva l’industria italiana come industria estremamente forte e vivace in Europa”.