Claudio Descalzi: il nuovo modello di manager per Eni

1 Agosto 2017

Credere nelle proprie risorse, investire nella loro crescita, perché la forza di Eni è anche e soprattutto in loro. Per la prima volta nella sua storia, il gruppo ha realizzato un grande incontro destinato alle persone che quotidianamente mettono insieme le loro competenze per raggiungere traguardi sempre più importanti, chiamato non a caso ‘Noi per la squadra‘. Dal centro congressi La Nuvola l’AD Claudio Descalzi, davanti a 1.400 colleghi presenti e altri 4.600 collegati in rete, ha delineato il nuovo modello manageriale, frutto del percorso di ristrutturazione avviato e portato a compimento sotto la sua direzione che ha condotto l’azienda a evolversi in una società integrata, superando la frammentazione in divisioni e potenziando anche la comunicazione sulle strategie.

Ma l’AD ha spiegato anche che il nuovo prototipo “nasce dalla mia volontà di usare un modello che sia l’opposto di quello che crea conflitti e competizione, che è deflagrante a medio lungo termine“. Perché Claudio Descalzi sa bene che il vero obiettivo da perseguire deve essere la creazione di valore nel lungo termine “per le persone che lavorano in azienda, ma anche nei territori in cui operiamo: andiamo a lavorare fuori casa, abbiamo 60 filiali all’estero, siamo in posti con culture diverse”. L’azione del nuovo manager deve quindi essere guidata da queste consapevolezze e oltrepassare gli individualismi perché nell’ottica dell’AD nessun business è indipendente ma tutti sono correlati: la priorità è far convergere “la sostenibilità sociale e ambientale delle nostre azioni e le prospettive di lungo termine con la solidità finanziaria dell’azienda”.

Dialogo e apertura al cambiamento sono le caratteristiche che consentono al nuovo manager di distinguersi: Claudio Descalzi lo definisce “un semplificatore, capace di ottimizzare i percorsi“. L’AD ha concluso il suo intervento ribadendo che conoscere il modello strategico è un dovere: “Siete manager della società e non del vostro settore – ha detto rivolgendosi alla platea – La connessione di discipline altamente tecnologiche fa nascere nuovi progetti ed è il futuro della società“.