7 Aprile 2023
L’energia di cui l’Europa ha bisogno può arrivare dall’Africa e dal Mediterraneo. L’AD Claudio Descalzi lo ha ribadito lo scorso 27 marzo al convegno “Democrazia per il bene comune. Quale mondo vogliamo costruire?”, sottolineando però il valore di una cooperazione che possa portare benefici reciproci: “Dobbiamo guardare all’Africa in modo diverso, mettendola al centro dell’interlocuzione, dando loro una mano e trattandola da pari”.
È questo il messaggio lanciato dall’AD Claudio Descalzi nel corso dell’evento organizzato presso la Pontificia Università Gregoriana: non solamente un’occasione di confronto sulle sfide a cui il mondo deve rispondere oggi e in futuro ma soprattutto l’opportunità di scambiare e condividere nuove idee e prospettive di crescita. L’AD in particolare si è soffermato sul percorso avviato da Eni per garantire la sicurezza energetica e l’indipendenza: “La diversificazione geografica e tecnologica è l’unica strada che possiamo intraprendere, ma ci sono filiere produttive, specie quelle pesanti, che hanno difficoltà ad affrancarsi dal fossile”.
Fondamentale, secondo Claudio Descalzi, è che al contempo non si rallenti sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile: un doppio impegno che Eni porta avanti da oltre un anno nell’ottica di creare valore. È quanto sta facendo anche nell’Africa subsahariana dove ha dato elettricità a 20 milioni di persone lavorando in parallelo su diversi progetti che riguardano non solo l’energia ma anche sanità, agricoltura ed educazione proprio per supportare le popolazioni locali e incentivare una crescita anche in termini socio-economici.
“Creare valore e non profitto deve essere il nostro scopo”, ha spiegato in merito Claudio Descalzi nel corso del convegno: riuscirci impone di “sacrificare qualcosa nel breve periodo per puntare su un futuro di cooperazione”. È qui, secondo l’AD, che anche l’Europa dovrebbe guardare.