Claudio Descalzi: Eni si rafforza negli Emirati Arabi Uniti, acquisito il 70% nel Blocco 3 di Abu Dhabi

21 Dicembre 2020

Eni sempre più “protagonista” negli Emirati Arabi Uniti. Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi si è aggiudicato nei giorni scorsi l’acquisizione di una quota del 70% e dell’operatorship nel Blocco esplorativo 3, situato nell’offshore nord-occidentale dell’Emirato di Abu Dhabi. È l’area più grande assegnata tra quelle messe a gara da Adnoc a maggio 2019, nell’ambito della seconda tornata competitiva per la concessione di licenze ad Abu Dhabi. Nello specifico Eni sarà alla guida del consorzio di cui fa parte anche una controllata della tailandese PTT Exploration and Production Public Company Limited (PTTEP) che detiene il restante 30% del capitale: in qualità di operatore il Gruppo italiano avrà il compito di esplorare l’area (circa 11.660 chilometri quadrati) e di valutarne le scoperte esistenti.
L’accordo di concessione è stato firmato dall’AD Claudio Descalzi con il Ministro dell’Industria e della Tecnologia Avanzata degli Emirati Arabi Uniti, Sultan Ahmed Al Jaber, e l’AD di PTTEP Phongsthorn Thavisin. La fase esplorativa avrà una durata massima di 9 anni: in caso di esito positivo i termini della concessione saranno estesi a 35 anni, dall’inizio della fase esplorativa per le fasi di sviluppo e produzione nelle quali Adnoc ha un’opzione per detenere una quota del 60%. Per una parte dell’area Eni ha già portato avanti una campagna di acquisizione di dati sismici 3D.
L’aggiudicazione del Blocco 3 offshore che segue quella del 2019 per i Blocchi offshore 1 e 2 in consorzio con gli stessi partner, rappresenta “un ulteriore importante passo verso la realizzazione della strategia per rendere Eni protagonista nel settore dell’oil and gas ad Abu Dhabi, regione leader nel settore”, ha commentato in merito l’AD Claudio Descalzi: inoltre attraverso l’esperienza del Gruppo nell’esplorazione contribuirà “ad aggiungere ulteriori risorse e a sfruttare tutte le potenziali sinergie con i giacimenti circostanti” e “rafforza il nostro rapporto con il nostro importante partner PPTEP”. L’area si trova infatti in prossimità di grandi giacimenti, partecipati in parte da Eni, che sono già in produzione o in fase di sviluppo e per i quali si è stimato un potenziale promettente: la natura near-field degli obiettivi esplorativi permetterà dunque di sfruttare le sinergie con le vicine infrastrutture esistenti. In quest’ottica, come sottolineato dall’AD Claudio Descalzi, il Blocco 3 offshore è “un’opportunità stimolante che può liberare un valore significativo grazie all’esplorazione e alla valutazione dei giacimenti superficiali e profondi”.