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Claudio Descalzi: Eni, ottimi risultati nel terzo trimestre 2021

Per Eni il terzo trimestre 2021 è stato “uno dei migliori dell’ultimo decennio con risultati particolarmente importanti perché raggiunti in una situazione volatile”: lo sottolinea l’AD Claudio Descalzi parlando della performance del Gruppo al 30 settembre. Parole che trovano conferma nei numeri presentati lo scorso 29 ottobre: utile netto a 1,2 miliardi e utile netto adjusted pari a 1,43 miliardi di euro, in aumento del 54% rispetto al trimestre precedente. Nei primi nove mesi l’utile adjusted arriva a 5,86 miliardi. Il flusso di cassa operativo nel terzo trimestre è pari a 3,3 miliardi di euro, a fronte di investimenti netti per 1,1 miliardi (8,1 miliardi nei nove mesi).
In merito l’AD Claudio Descalzi ha ricordato come gli “ottimi risultati” registrati nel trimestre attestino “il continuo trend di crescita delle nostre performance economico finanziarie”. In recupero anche la produzione upstream “rispetto alle precedenti manutenzioni ed è cresciuta del 6%, a 1,69 milioni di barili di olio equivalente al giorno ed in linea con la guidance”: Eni dunque, in un contesto di Gruppo sempre più solido, può accelerare il piano di transizione, come ha spiegato l’AD.
E in questa direzione guarda anche “la quotazione della società che include Retail e Rinnovabili” annunciata nei mesi scorsi: “Ci consentirà la valorizzazione di un modello di business unico, essenziale per la decarbonizzazione dei consumi della clientela retail”. In particolare sul fronte delle rinnovabili sono previsti a fine anno 1,2 Gigawatt di capacità installata (2 Gigawatt includendo la capacità in costruzione), molto superiore al target di inizio anno. Ed è stato lanciato il primo Energy Compact del Gruppo, un impegno pubblico riconosciuto dalle Nazioni Unite per accelerare il progresso verso l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile SDG numero sette «Energia accessibile e pulita» e verso i target dell’Accordo di Parigi, in linea con l’impegno strategico di raggiungere la completa neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050. Non a caso nei giorni scorsi è arrivata la notizia dell’inclusione di Eni tra le prime dieci società nel nuovo indice MIB ESG di Euronext. Sempre guardando al futuro, come evidenziato infine da Claudio Descalzi, Eni continuerà ad investire “per concretizzare il progetto di CCS in UK ad HyNet che è in gara per ricevere fondi da parte del governo inglese”.

Stefano Borroni

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