Claudio Descalzi: Eni for 2022 – A just transition

19 Maggio 2023

Le ha ricordate l’AD Claudio Descalzi nel sottolineare il valore di Eni for 2022 – A just transition, il report volontario di sostenibilità che racconta l’impegno di Eni per una transizione giusta: l’accesso all’energia, lo sviluppo locale e la tutela dell’ambiente sono prioritarie per Eni ed è in questa direzione che si continua a guardare nell’affrontare le sfide del settore energetico.

Lo racconta anche il report che ripercorre e fa il punto sulle numerose iniziative lanciate e portate avanti lo scorso anno, a partire da quelle orientate al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050: nonostante lo scenario attuale della sicurezza energetica e la necessità di far fronte a una forte domanda di energie tradizionali, restano confermati infatti gli obiettivi di decarbonizzazione, ancorati a investimenti solidi.

Eni ha conseguito una riduzione del 17% rispetto al 2018 delle emissioni Scope 1, 2 e 3 e ha proseguito nell’attuazione delle misure necessarie per raggiungere le zero emissioni nette (scope 1 e 2) nell’Upstream entro il 2030, investendo in tecnologie innovative e progetti a bassa impronta carbonica. In quest’ottica, nel 2023 ha varato la FPSO che verrà utilizzata per avviare la produzione del progetto Baleine, la più importante scoperta mai fatta in Costa d’Avorio e il primo sviluppo net-zero Scope 1 e 2 in Africa.

Nella strategia di Eni, come sottolineato in diverse occasioni anche dall’AD Claudio Descalzi, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite si configurano come un riferimento fondamentale per condurre le attività nei Paesi di operazione. Basti pensare ad esempio ai progetti di agri-business in cui si riflette l’approccio di Eni verso una just transition, ovvero una transizione energetica con una forte componente innovativa associata a una forte attenzione per la dimensione sociale.

È anche in quest’ottica che si lavora affinché il processo di decarbonizzazione offra opportunità di conversione delle attività esistenti e di sviluppo di nuove filiere produttive con rilevanti prospettive nei Paesi in cui opera. Lo scorso anno è stata consegnata alla bioraffineria Eni di Gela il primo carico di olio vegetale generato in Kenya, a partire da scarti e materie prime prodotte in terreni degradati, non in competizione con la catena alimentare, con importanti positive ricadute sull’occupazione e sullo sviluppo locale: un modello che sarà replicato in altri Paesi.

Il report racconta anche i progetti per favorire l’accesso all’energia e all’educazione nei Paesi di operazione come quelli avviati in Costa d’Avorio, Mozambico e Ghana per facilitare l’accesso a metodi e strumenti di cottura efficienti. “Il successo della nostra strategia non può prescindere dalla collaborazione con i nostri stakeholder, dai privati, al pubblico, alle organizzazioni internazionali e della società civile, agli istituti di ricerca. Oggi più che mai è necessario mettere a fattore comune risorse e capitale umano, attraverso una visione ampia, che permetta di allinearsi sugli obiettivi comuni per ridurre i gap esistenti a livello geografico e promuovere il progresso umano globale”, ha spiegato infine l’AD Claudio Descalzi.