13 Maggio 2019
Eni e l’Università di Pavia uniscono le loro competenze multidisciplinari a servizio dello sviluppo tecnologico per dare vita a nuovi progetti di innovazione. L’accordo quadro, della validità di tre anni con possibile proroga di ulteriori dodici mesi, è stato sottoscritto da Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, e Fabio Rugge, Rettore dell’ateneo. La collaborazione riguarda le aree strategiche dell’efficienza operativa, della decarbonizzazione e dell’economia circolare: le due realtà coopereranno sin dalle fasi di progettazione del portafoglio tecnologico, attraverso la condivisione dei bisogni industriali e con l’obiettivo di favorire la nascita di progetti di innovazione efficiente.
In realtà, il gruppo guidato da Claudio Descalzi affianca l’ateneo ormai da tempo: alcuni dei lavori di ricerca realizzati congiuntamente hanno portato allo sviluppo delle tecnologie Eni dei Concentratori Solari Luminescenti, alla base delle Smart Windows, mentre altri sono stati condotti nel settore del fotovoltaico organico flessibile. Sono state avviate attività in ambito geologico, con l’analisi delle rocce di reservoir per le più importanti scoperte di Eni, e ambientale, con ricerche sui progetti di bioremediation dei suoli inquinati. Eni e l’Università di Pavia hanno inoltre presentato un progetto di economia circolare, nell’ambito delle iniziative di ricerca e innovazione della Regione Lombardia, per l’approvvigionamento energetico e la gestione idrica.
L’accordo firmato lo scorso 6 maggio testimonia ulteriormente il grande valore che Eni attribuisce alla ricerca e all’innovazione. Come ha sottolineato l’AD Claudio Descalzi in diverse occasioni, la ricerca “avrà un ruolo fondamentale per ridurre le emissioni e far fronte anche all’aumento della popolazione di 2 miliardi prevalentemente in Africa e Asia, nei prossimi anni, con un incremento della richiesta di energia del 30%”. Non a caso il gruppo ha all’attivo numerose collaborazioni in questo ambito con le eccellenze universitarie, tra le quali la stessa Università di Pavia, e i principali Enti di Ricerca italiani: in totale nove accordi, equivalenti a più di 140 progetti in essere o pianificati.
Quello con l’ateneo pavese, oltre a rafforzare il network sul territorio, contribuisce alla creazione di sinergie del territorio con realtà del gruppo rilevanti quali la Raffineria di Sannazzaro e il centro di calcolo avanzato Green Data Center di Ferrera Erbognone.