8 Novembre 2022
Il 30% dei nostri investimenti comprende un’ampia gamma di settori come le rinnovabili, la bioraffineria, l’economia circolare: lo ha ricordato l’AD di Eni Claudio Descalzi intervenendo lo scorso 31 ottobre all’apertura della manifestazione internazionale sul petrolio Adipec, tenutasi nell’emirato di Abu Dhabi. Inevitabile un punto sulla situazione energetica attuale e sugli scenari critici che si sono aperti negli scorsi mesi.
“L’Europa non ha energia e questa è la sua principale debolezza”, ha osservato in merito l’AD di Eni spiegando come, pur mantenendosi “un buon mercato, di trasformazione”, sia oggi costretta a pagare gli effetti di problematiche maturate nel tempo: “Non abbiamo una produzione interna, locale, l’abbiamo interrotta e ora ci chiedono di produrre ma solo per 3-4-5 anni”. Claudio Descalzi ha quindi parlato di “volatilità e mancanza di chiarezza”: ogni Paese d’altronde dispone di un diverso mix energetico. Negli ultimi dieci anni poi nessuno ha lavorato su un piano di emergenza del gas, la cui importanza è stata rivalutata solo oggi: basti pensare che un anno fa “prima della COP26 ci fu chi disse ‘stop agli investimenti in gas e petrolio’ e i prezzi si alzarono”.
Superare la crisi è fondamentale per procedere verso la transizione energetica ma secondo l’AD Claudio Descalzi “al di là dei nuovi obiettivi dell’UE abbiamo bisogno di una soluzione strutturale e di investimenti che riducano i costi”. In un momento di incertezza geopolitica, come ha ribadito più volte nel corso della manifestazione, è importante orientare gli sforzi lavorando sulla transizione ma anche sulla sicurezza energetica e sulla convenienza: questa la direzione da seguire per “risolvere i problemi di oggi” mantenendo lo sguardo proiettato anche sui prossimi anni.